Io la madre della natura,
la signora di tutti gli elementi,
l’origine e il principio di tutte le età,
la più grande di tutte le divinità,
la regina dei morti,
la prima dei celesti....
Le valenze occulte della Dea-Madre dell'antico Egitto
Punteremo la nostra attenzione nel tentativo di togliere i 7 successivi veli - un numero simbolico - che hanno ricoperto con il tempo l’identità originaria di Iside e carpirne così l’essenza più intima e radicale.
È ormai ipotesi accreditata che nel 2.450 a.C., quando cioè la Grande Piramide sarebbe stata costruita (anche se a parere di molti esisteva già), i due condotti sud dell’edificio - quelli che partono dalla Camera del Re e dalla Camera della Regina - puntassero rispettivamente verso la costellazione di Orione e la stella Sirio, che erano identificate nell’antico Egitto con Osiride e Iside.
Se così fosse, la colossale costruzione veniva forse percepita dallo spirito egizio come un luogo di unione e fecondità, dove la vita del Nilo - le cui acque, s’ipotizza, furon fatte confluire proprio lì - si rinnovava tramite un processo di rigenerazione simbolica di Osiride (nel suo aspetto di Dio morente e risorto) a contatto con la Dea. E proprio su uno dei poli di questo scenario mitico, Iside, punteremo qui la nostra attenzione, nel tentativo di togliere i 7 successivi veli (un numero simbolico, ovviamente) che ne hanno ricoperto con il tempo l’identità originaria - facendone una Dea stratificata e multiforme - e carpirne, così, l’essenza più intima e radicale.
Il primo velo che toglieremo a Iside è appunto quello della sua versatile adattabilità, che l’ha resa plasmabile in differenti contesti religiosi, misterici e sapienziali. E per farlo partiremo dalla celeberrima descrizione che nell’XI Libro dell’"Asino d’oro" ne ha data Lucio Apuleio.
[Modificato da Astarte 29/07/2022 11:32]